Irrigazione a goccia e diradamento, Maggio-lavori in orto e giardino

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view post Posted on 24/4/2008, 13:04     +1   -1

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Oltre ad essere il mese delle rose, maggio è anche il periodo in cui i lavori nell’orto famigliare aumentano; quasi ogni giorno è necessario seguire attentamente e curare la crescita dei vari ortaggi già ben sviluppati. La temperatura mite e l'elevata luminosità creano le condizioni ottimali, non solo per la crescita delle piante, ma anche per i parassiti richiedendo una maggiore attenzioni dell’ortolano. Se ad aprile è stato fatto il trattamento con ortica ed equiseto, gli ortaggi dovrebbero aver superato bene le eventuali gelate tardive che possono essersi verificate nella prima metà del mese di aprile; nel caso in cui il gelo avesse danneggiato gravemente le piante più sensibili, c’è ancora tempo per ripetere semine e trapianti della maggior parte degli ortaggi estivi (pomodoro, melanzana, peperone, zucchino, fagiolo, fagiolino, ecc.). Tutori di bambù Bisogna dedicare particolare attenzione nel fissare solidamente al terreno i sostegni per le piante rampicanti che devono essere sorrette: fagioli, fagiolini rampicanti, pomodori, cetrioli e alcune varietà di zucche e zucchini; meglio se i tutori sono di materiale naturale (rami di nocciolo o canne di bambù). I sostegni vanno interrati per almeno 25-30 cm e possono essere collegati tra loro con cordini o listelli di legno dedicando pazienza e tempo per creare delle strutture robuste che permettano alle piante sostenute di finire il loro ciclo senza subire danni e di completare la produzione. In questo mese le erbe infestanti cominciano ad invadere lo spazio lasciato libero dagli ortaggi e se non si interviene tempestivamente possono prendere la prevalenza sulle colture soffocandole e sottraendo loro acqua e nutrimento. Le malerbe vanno tenute sotto controllo estirpandole con la zappa o sradicandole a mano, quest'ultimo metodo è consigliato per le aree immediatamente vicino alle piante. Nell'irrigare gli ortaggi bisogna stare attenti a non bagnare foglie, fiori e frutti, per non favorire attacchi di malattie fungine come la peronospora, la septoria, ecc., che si sviluppano in presenza di umidità prolungata. L'irrigazione ideale sarebbe quella a goccia, con l'impiego di manichette apposite da sistemare lungo le file degli colture al momento del trapianto. Ogni piantina va interrate vicino ad un gocciolatore, in modo che lo stillicidio graduale della goccia faccia penetrare l'acqua in profondità senza provocare stress termico alla pianta a causa l'acqua troppo fredda. Se invece si ricorre alla tradizionale irrigazione a pioggia è consigliabile dare acqua al mattino presto prima che vi sia una temperatura ambiente troppo elevata per permettere agli ortaggi di asciugarsi più rapidamente possibile. Macerato d'ortica In presenza di infestazioni di afidi o di ragnetto rosso su fagioli, piselli, fragole ecc. è consigliabile effettuare un trattamento con macerato di ortica (eventualmente da ripetere dopo una settimana); contro la cavolaia e tutti i bruchi in genere, si può invece intervenire con preparati a base di quassio. Si tratta di due preparati vegetali che agiscono per ingestione determinando nei parassiti un breve periodo di inappetenza e la successiva morte in 2-3 giorni; completamente innocui per gli insetti predatori e gli animali a sangue caldo compreso l'uomo. NEL FRUTTETO In questi due mesi ci sono alcune operazioni che è bene praticare nel frutteto per avere una crescita armonica delle piante e una produzione equilibrata. Sulle giovani piante messe a dimora in autunno o a fine inverno bisogna eliminare i germogli cresciuti lungo il tronco lasciando quelli destinati a formare la futura impalcatura. Se è stata scelta la forma a vaso vanno lasciati tre rami posti ad altezze diverse lungo il tronco per evitare nella pianta adulta lo scosciamento di una o più branche principali. Se si dovessero verificare periodi di siccità (più probabili nel mese di giugno) bisogna effettuare delle irrigazioni di soccorso per favorire il loro attecchimento e un migliore sviluppo vegetativo. Diradamento dei frutti Il diradamento è invece una pratica utile per ridurre al minimo il fenomeno dell'alternanza di produzione (un'annata con produzione elevatissima a cui segue un'annata con produzione scarsa o nulla) e per ottenere una produzione costante. Anche se questa è una pratica poco simpatica a chi produce a livello famigliare e viene generalmente ignorata considerando la un sacrilegio o un fatto contronatura, questa operazione aiuta la pianta con un numero si frutticini eccessivo ad avere una produzione proporzionata al proprio vigore vegetativo, lasciando le la possibilità di emettere nuovi rami e favorire la formazione di gemme a frutto per la produzione dell'anno dopo. Con una giusta quantità di frutti sulla pianta si ottiene una migliore pezzatura con maturazione omogenea e frutta più dolce e gustosa. Iniziate dunque il diradamento quando è terminata la cascola naturale dei frutticini che si verifica generalmente 20-25 giorni dopo la caduta dei petali; eliminate i frutti in soprannumero, deformati, difettosi o beccati dagli uccelli, tagliando il peduncolo con forbici appuntite. Il diradamento va proporzionato alla vigoria della pianta, su piante innestate su portainnesti molto deboli questo deve risultare più severo. L'intervento va calibrato a seconda della posizione e dello sviluppo dei rami: su rami sottili o situati sulle sottobranche e branchette occorre diradare di più, sui rami eretti e vigorosi il diradamento deve essere leggero o assente. In ogni caso, è consigliabile lasciare un frutto ogni 10-15 cm. La soluzione di propoli Subito dopo il diradamento dei frutti e comunque nella fase dei frutticini in accrescimento, bisogna trattare le piante con: propoli in soluzione ammoniacale, prodotti a base di quassio, alternando il propoli in soluzione ammoniacale con propoli in soluzione idroalcoolica. In questo modo, si eviteranno eventuali attacchi di: cocciniglie, afidi, carpocapsa, ragnetto rosso, tignole, minatori fogliari e altri parassiti animali e si potranno prevenire malattie fungine come ticchiolatura, oidio, ruggine e monilia.
 
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